segreteria@alivemusica.it
+39 366 5233621

Paolo Facincani

Direttore Artistico
Ho sognato, pensato, realizzato A.LI.VE. e mi impegno perché possa vivere nel futuro.
Da solo apro la sede la mattina e la chiudo la sera. In questo tempo una miriade di ragazzi e giovani si aprono alla bellezza. A.LI.VE. rimane aperta nella mia vita anche fuori orario, sempre e dovunque, come la porta della mia aula durante le lezioni.
Cosa faccio? Accolgo i bambini e i ragazzi all’arrivo, li faccio cantare e soprattutto ridere. Chi entra ci vede e ci sente subito: contenti, disciplinati e attenti, produciamo rumore artistico.
Li accompagno al pianoforte e insegno anche a suonarlo, a leggere le note, a riconoscere le tonalità, il ritmo, ad ascoltarsi e ad ascoltare. Insegno a cantare parole dialettali, italiane, cimbre, russe, inglesi, tedesche, africane e giapponesi, a provare piacere nello studio, ad essere sinceri con sé stessi e con gli altri, ad essere puntuali, a rispettare le persone e i luoghi. In A.LI.VE. imparano a sognare e a comunicare a tutti la gioia di fare qualcosa di bello.
Progetto mille attività, studio in continuazione tutto, come un onnivoro del sapere. Scelgo il repertorio da studiare per i concerti come un bravo pasticciere sceglie gli ingredienti, i libretti da musicare come un sarto sceglie le stoffe, le opere da portare in scena come un maestro che cerca il percorso più adatto per ogni singolo allievo, di cui conosce tanto, praticamente quasi tutto (ma non si dice!). Programmo anche le prove, un’attività che fa poco sognare, ma è indispensabile per raggiungere gli obiettivi.
Quando non insegno incontro artisti famosi e sconosciuti, compositori veri e finti, direttori d’orchestra giovani e anziani, direttori artistici e sovrintendenti sempre parchi di parole, maestri di strumento alle prime armi o professionalmente realizzati, maestri di canto più o meno preparati e carismatici, attori narcisisti ma soprattutto normali, registi di teatro e di cinema, sportivi che non sanno nulla di musica, politici in carica e senza incarico, assessori ed ex assessori, sindaci passati presenti e futuri, vescovi e parroci passati presenti e futuri, direttori di biblioteche, direttori di giornali, direttori televisivi, finti giornalisti, imprenditori più o meno sensibili all’arte, genitori di valore, curiosi ogni tanto, malandrini rarissime volte.
Perché lo faccio? Per dare valore alla cultura affinché sia sempre viva sul territorio e permettere così a bambini e ragazzi, unici e veri protagonisti, di essere portatori sani di bellezza.