CONOSCIAMO IL PRODUTTORE DEL CD DI CANZONIINCANTO

Giuliano Crivellente, produttore di Mela Music e del CD di CANZONIINCANTO, ci racconta le sue esperienze e le sue impressioni in un’intervista a trecentosessanta gradi, in vista dell’imminente ripresa delle canzoni contenute nel programma CANZONIINCANTO.

Signor Crivellente, come è venuto a conoscenza del progetto CANZONIINCANTO e quando ha deciso di farne un CD?

Collaboro da molti anni con il Maestro Giannantonio Mutto, che ha curato gli arrangiamenti di questo progetto. In un’occasione mi ha portato alle prove del Coro di Voci Bianche di A.LI.VE., presentandomi al Maestro Paolo Facincani. Alla fine, ho pensato che una proposta musicale di questo genere mancava sul mercato. Poiché io sono un produttore, un editore e un discografico per bambini dai 3 ai 10 anni, ho chiesto di poter produrre un CD. L’idea è subito piaciuta moltissimo sia al Maestro Facincani che al Maestro Mutto.

Quali sono le differenze organizzative e tecniche tra l’incisione di un CD in studio con un singolo artista e l’incisione con circa quaranta bambini?

Seguire una produzione del genere, dal vivo, è senz’altro un grosso impegno organizzativo per ovvi motivi logistici. Registrare “live” necessita di un’esperienza specifica rispetto allo studio, dove sei invece molto aiutato dalla tecnologia. Per il CD di CANZONIINCANTO ho collaborato con il fonico Fabio Cobelli che aveva seguito molti altri progetti. Il suo contributo è stato determinante per la buona riuscita dell’opera. La parte finale del lavoro è stata ultimata in studio, con l’aggiunta di alcune parti strumentali che non avevano partecipato alla sessione d’incisione.

Ha già avuto esperienze di incisione e produzione con cori di voci bianche? Cosa pensa del Coro di Voci Bianche di A.LI.VE.?

Non ho mai avuto, purtroppo, esperienze simili in precedenza. Ho collaborato in molte produzioni di compagnie teatrali, con voci decisamente “non bianche”.

Può raccontarci un po’ di Mela Music, la sua casa discografica?

Con molto piacere vi racconto di Mela Music. La casa discografica nasce nel 1992 e ha, fin da subito, l’obbiettivo di creare nuove canzoni per le scuole. I bambini, tramite il canto, hanno la possibilità di assimilare i testi delle canzoni, perciò se le canzoni hanno un contenuto didattico, si può imparare e divertirsi allo stesso tempo. Ho scritto e prodotto in questi anni oltre millecinquecento canzoni, che affrontano vari temi e vari generi. La soddisfazione è enorme nel sapere che in molte scuole, sia in Italia che all’estero, le nostre canzoni sono utilizzate a fini didattici.

Le canzoni incise dal Coro A.LI.VE. sono state incise negli anni ‘70 su dischi in vinile e hanno venduto tantissime copie. Oggi Mela Music le riproduce nel CD CANZONINCANTO. In questi quarant’anni cos’è cambiato nel mercato discografico?

È cambiato, purtroppo, tutto. Oggi chi compra musica lo fa tramite uno smartphone, spesso scaricandola, e tutta l’esperienza finisce lì. Non c’è più il gusto di possedere, ma solo di usare la musica. È un vero peccato.

Negli ultimi quarant’anni la produzione e distribuzione discografica si è spostata dal giradischi al lettore CD e, infine, alla riproduzione online. Come ha influito il cambio di supporto per la riproduzione sulla produzione di musica? Secondo lei si sono perse delle sfumature nel suono con il passaggio dal vinile al CD e alla musica online?

Dal disco in vinile al CD passano moltissime sfumature. La questione di ascolto, poi, è molto soggettiva. Come dicevo precedentemente, l’acquirente di un disco in vinile aveva un’intera esperienza sensoriale che accompagnava la musica: l’immagine iconica di una copertina, i testi dei brani e le foto degli artisti. Con l’arrivo dei Compact Disk, questa esperienza totale si è molto ridotta. Con l’avvento degli store digitali è poi definitivamente scomparsa. Oggi la musica è un’esperienza usa e getta, dove non si raccoglie più niente. Non si prova nessun senso di appartenenza e nessun legame verso gli autori e verso gli artisti.

Può parlarci del mercato discografico di oggi? Com’è la situazione? Quanto la pirateria incide sui bilanci del mercato?

Oggi il mercato discografico esiste solo per i big, quelli che tramite il loro importante nome hanno promozione e distribuzione. Per tutti gli altri è difficilissimo vendere musica, e allora per gli artisti poco conosciuti si aprono le possibilità dei concerti live.

All’epoca i grandi autori e i grandi cantanti interpretavano queste canzoni per venderle ai bambini. Oggi sono i bambini stessi che interpretano in una veste nuova e diversa le stesse canzoni. Cosa si sente di dire ai possibili futuri compratori del CD CANZONIINCANTO?

È sicuramente emozionante sentire un Coro di Voci Bianche, con bambini talvolta così piccoli ma allo stesso tempo bravissimi, interpretare le canzoni originariamente interpretate da grandi cantanti. Il progetto CANZONIINCANTO dà veramente la possibilità di riascoltare e godere di queste canzoni, talvolta dimenticate, con un sapore totalmente nuovo e fresco.

Vede delle differenze tra le canzoni per bambini di quarant’anni fa e quelle odierne?

Sì, sono completamente diverse sotto ogni aspetto, dalla composizione agli arrangiamenti. Adesso i bambini, purtroppo, ascoltano la musica degli adulti e hanno affinato l’ascolto, riescono perfino a capire la qualità delle canzoni. Per questo sarebbe improponibile scrivere e arrangiare in maniera diversa.

Vede in futuro altre incisioni e collaborazioni con A.LI.VE.?

Certamente sì! Con il Maestro Facincani abbiamo alcuni grandi progetti nel cassetto. E chissà che già da quest’anno non si possano realizzare.

di Michele Marchiori