“I VOLTI DI A.LI.VE.”: INTERVISTA AL MAESTRO E DIRETTORE PAOLO FACINCANI
A cura di Alice Martini
Terza e ultima parte dell’intervista al Maestro Paolo Facincani, anima e guida di A.LI.VE. da vent’anni. Un suo sguardo verso il futuro dell’Accademia e alle prospettive culturali e artistiche italiane.
Quali sono le tue prospettive per il futuro di A.LI.VE.? Puoi darci qualche anticipazione?
Maestro Facincani: «Si cercheranno sinergie con realtà Operative, sia di Verona che fuori città. Lavoreremo per fidelizzare un sempre maggior numero di pubblico consapevole e attento. Cercheremo collaboratori sempre più specializzati e di alto livello professionale. Lavoreremo per creare professionalità giovanili».
Quest’estate ricorre il terzo Inchiostro Vivo, cosa ti aspetti di novità?
M.F.: «Mi aspetto una conferma da parte del pubblico di una maturazione culturale, la nostra offerta in questo senso darà ampie garanzie di varietà ed unicità».
Quale ritieni sia il rapporto tra i giovani e la cultura/musica oggi?
M.F.: «I giovani di oggi, come quelli del passato, hanno semplicemente bisogno di bravi maestri che sappiano, con disciplina e metodo, affascinarli. Il resto viene da sé. Naturalmente ci vuole un contenitore che permetta di realizzarlo».
Cosa pensi della situazione artistico culturale in Italia?
M.F.: «Viviamo in un paradosso: da una parte i grandi eventi che affascinano una grossa fetta di pubblico, dall’altra gli eventi più piccoli che funzionano se sono veri e sinceri. Faccio un esempio: è come se la grande distribuzione mettesse in commercio un maglione che tutti vogliono, perché alla moda e indossato da personaggi famosi, poi a casa ognuno ne fa fare uno alla nonna. Certamente il maglione della nonna durerà tutta una vita e magari lo si regalerà ai propri figli, un ricordo che va al di là del tempo e delle mode. L’arte e la bellezza dovranno aiutare le persone a rendersi conto dei veri valori e non del contesto in cui se ne dibatte magari con fredda scientificità. Inoltre, si dovrà inevitabilmente ritornare ad una qualità che sappia veramente sedurre il popolo, termine che uso per significare un grande gruppo di persone dentro al quale ci sono diversi livelli culturali».