Una nuova esperienza di formazione teatrale
Paolo Facincani e Rosalba Catalani, rispettivamente Direttore Artistico e Direttore Organizzativo di A.LI.VE., presentano la nuova offerta formativa dell’Accademia Lirica Verona per l’anno accademico 2020/2021 consapevoli che in un momento di grave incertezza come quello attuale l’unica risposta possibile è continuare a credere e investire nell’arte e nella cultura.
- L’arte è l’antidoto. Questo è il messaggio che lancia A.LI.VE. per il nuovo anno. Spiegateci.
- Questo è un nuovo inizio per tutti. Come vedete questa ripartenza? Ci saranno cambiamenti?
- Novità in arrivo soprattutto per il teatro. Cosa proporrete?
- Quali sono le sensazioni lavorando con bambini e ragazzi? Come hanno percepito questa situazione?
- Quali sono le vostre previsioni per il futuro?
P: In questo buio momento di confusione ripartire da una cura semplice e vera penso sia una cosa doverosa nei confronti di tutti, perché apre il cuore e la mente alla verità.
R: Le difficoltà dei mesi passati e di quelli che ancora ci stanno davanti ci hanno portato a pensare che l’arte, mutuando la terminologia medica, potesse essere un ottimo rimedio e quindi la parola “antidoto” ci è venuta spontanea. D’altronde è come se una vipera avesse morso la nostra intera vita e l’unico modo per sopravvivere è un antidoto legato alla bellezza della vita stessa, non credo che possa esserci una soluzione migliore se non rafforzare la resilienza ai momenti difficili attraverso l’arte, la bellezza, la musica e la letteratura.
P: La ripartenza in realtà è la continuazione dell’attività che è iniziata dal 15 giugno scorso con la quasi totalità degli iscritti di A.LI.VE. contenti e sereni di poterla riprendere. Solo una piccolissima minoranza di genitori non farà partecipare i propri figli perché turbata e impaurita. Il percorso didattico e artistico degli allievi prosegue come sempre con maggior attenzione alle norme per la sicurezza.
R: A.LI.VE. è ripartita già il 15 giugno e da allora non abbiamo mai chiuso nemmeno per le vacanze! In sede è stato presente sempre un presidio dello staff per riordinare, riorganizzare, riprogrammare.
Daremo molto impulso all’attività di sartoria teatrale che sarà distaccata presso una nuova sede, essa sarà a disposizione di tutte le compagnie teatrali e di danza veronesi, sia amatoriali che professionali.
P: Quest’anno sarà dato spazio a nuovi maestri che mostreranno agli allievi cosa e come recita un professionista. Avremo una giovane attrice in carriera che seguirà i ragazzi dai 15 ai 18 anni e tre attori e registi professionisti che seguiranno i ragazzi più grandi. Cambierà quindi l’approccio didattico e artistico che mirerà a preparare i ragazzi che vorranno sostenere un’audizione o che semplicemente vogliono fare esperienza teatrale e con essa crescere come persone.
R: All’orizzonte si sono presentate novità nostro malgrado, infatti la collaborazione con le insegnanti di Teatro che durava da otto anni si è bruscamente interrotta, perché i loro obiettivi artistici e professionali sono mutati.
Dunque la direzione di A.LI.VE. ha deciso di alzare il tiro qualitativo dell’offerta teatrale spostando il focus sul dare l’opportunità ai giovani di sperimentarsi con attori e registi in carriera e di livello nazionale. Da novembre nascerà una nuova formula di Masterclass e Laboratori per i ragazzi delle scuole superiori e per gli universitari e/o pre-professionisti. L’intento è di allargare a 360° lo sguardo sul mondo teatrale. Nel frattempo, continuano nella nostra sede i corsi di teatro dedicati ai più giovani (dai 6 anni ai 15) con cadenza settimanale. Questo è il cambiamento più significativo. Tutta la realtà formativa musicale di A.LI.VE. andrà avanti con importantissimi progetti di cui sentirete parlare già dal prossimo dicembre.
P: Bisogna distinguere. I bambini nella loro gioiosa inconsapevolezza hanno percepito che questo gioco degli adulti è serio e questo li ha un po’ turbati, i giovani adolescenti sono abbastanza inconsapevoli di ciò che succede e vivono gli eventi adattandosi e cercando sempre una loro serenità, la maggioranza dei giovani universitari sono nel panico e nella confusione più totale. In ogni generazione la “mascherina” lascerà comunque un segno indelebile che spero non indebolisca in futuro il loro carattere.
R: I bambini e i ragazzi più giovani dopo qualche settimana di assestamento soprattutto emotivo, hanno risposto molto bene alle sollecitazioni della ripresa delle prove e dell’attività concertistica. La stessa cosa non si può dire per i giovani universitari, certo forse più consapevoli della situazione contingente, ma anche molto più impauriti e tiepidi. La sensazione che abbiamo avuto è stata di un torpore dello spirito critico, una sorta di accettazione fatalista di quello che stavamo subendo come cittadini, nascosto da slogan televisivi quali: andrà tutto bene. Certo la situazione si presenta lungi dall’essere risolta a breve, ma spero che questi giovani trovino il modo di reagire e credo che se vorranno fare uno sforzo la bellezza della musica e dell’arte, in tutte le sue espressioni, potrà aiutarli.
P: Non saprei dire perché a livello istituzionale c’è molta confusione. Posso parlare del presente che, per quanto mi riguarda, sarà sempre proiettato a mostrare che i bambini e i giovani stanno bene quando sono felici, sono felici quando si divertono, e si divertono quando fanno qualcosa di interessante. Quindi continuerà il loro percorso artistico e la possibilità di comunicarlo.
R: Il futuro per il momento è di difficile interpretazione. Credo che nemmeno le Istituzioni nazionali e internazionali sappiano veramente quali strategie adottare, si sono spinti tutti troppo in là con scelte pericolose per la tenuta sociale ed economica dell’umanità intera. Noi nel nostro piccolo continueremo a coltivare un sogno e cioè quello di allevare e accudire i cuori, gli spiriti e l’intelligenza dei bambini, ragazzi e giovani che vorranno avvicinarsi ad A.LI.VE.
Intervista a cura di Alice Martini