I VOLTI DI A.LI.VE.: CARLO TREGAMBE, IL NUOVO MAESTRO DI ARMONICA A BOCCA

I VOLTI DI A.LI.VE.: CARLO TREGAMBE, IL NUOVO MAESTRO DI ARMONICA A BOCCA

A cura di Alice Martini

Carlo Tregambe, diplomato in musicoterapia, è il nuovo maestro di armonica a bocca in A.LI.VE.. «Il corso è una novità assoluta per l’Accademia, ci aspettiamo quindi un riscontro positivo per questo primo anno, in modo tale da poter gettare le basi per una solida collaborazione, che possa durare nel futuro» afferma il docente.

Mi racconti la sua carriera accademica e lavorativa

«Sono armonicista principalmente autodidatta, anche se ho avuto la possibilità di formarmi con un maestro del calibro di Giorgio Peggiani, vincitore di premi a livello mondiale. In Italia non esistono percorsi riconosciuti per conseguire un diploma accademico in armonica diatonica: è quindi necessario percorrere strade differenti. La mia carriera lavorativa comunque si svolge sempre in un campo che coinvolge la musica; io infatti sono musicoterapeuta diplomato presso la scuola triennale Inartesalus e lavoro principalmente nei Progetti Sollievo finanziati dalla Regione Veneto».

Come ha conosciuto A.LI.VE.? Cosa ne pensa dell’Accademia?

«Ho conosciuto A.LI.VE tramite il Direttore, maestro Paolo Facincani, con cui stiamo realizzando il progetto del corso di armonica. È stato fin da subito molto disponibile ed entusiasta nei confronti miei e dello strumento».

Qual è il suo rapporto con gli allievi?

«Sono un maestro attento alle esigenze dei miei allievi, aperto all’ascolto delle loro problematiche e sempre alla ricerca di una soluzione creativa, che può essere trovata anche in modo parallelo alla pura didattica musicale, tramite il gioco, la sperimentazione, l’improvvisazione».

Quali aspettative ha da questa collaborazione con A.LI.VE.?

«Un corso di armonica a bocca è una novità assoluta per A.LI.VE.. Ci aspettiamo quindi un riscontro positivo per questo primo anno, in modo tale da poter gettare le basi per una solida collaborazione, che possa durare nel futuro».

Quali sono i suoi progetti per il futuro in A.LI.VE.?

«L’armonica a bocca è uno strumento versatile, sia per la sua semplicità di utilizzo che per le dimensioni ridotte che lo caratterizzano. Si possono pensare collaborazioni con altri gruppi di studenti della scuola, che prevedano l’inserimento del gruppo di armonica all’interno di progetti musicali più complessi».

Qual è la sua opinione sul panorama artistico culturale in Italia?

«Non è facile averne un’opinione netta in questo periodo, vista la grande difficoltà che i musicisti stanno affrontando nella ripresa delle attività, sia in live che in didattica. Rimango della convinzione che l’Italia dovrebbe puntare molto di più su arte e cultura rispetto a quello che si è fatto nel recente passato: siamo un paese creativo al livello più alto, che ha la bellezza nel proprio DNA. Credo che questo fatto debba essere rispettato e valorizzato».