IL MAESTRO MASSIMO LONGHI TORNA AL FESTIVAL INCHIOSTRO VIVO

IL MAESTRO MASSIMO LONGHI TORNA AL FESTIVAL INCHIOSTRO VIVO

Venerdi 11 giugno, al festival InChiostro Vivo, si esibirà l’Ensemble di classe di tromba del Conservatorio “G. Donizetti” di Bergamo, diretto dal Maestro Massimo Longhi, prima tromba dell’Orchestra della Fondazione Arena di Verona.

Maestro Longhi, si esibirà nel Chiostro in qualità di direttore di un gruppo di giovani ma sappiamo che contemporaneamente svolge attività artistica in Fondazione Arena, ci spiega il suo percorso artistico e professionale?

<<Dopo gli studi accademici al Conservatorio di Milano, ho cominciato a fare audizioni e lavorato con numerose orchestre. In mezzo a tutte queste collaborazioni, vinsi un concorso in Fondazione Arena. Mi sono a quel punto trasferito a Verona e da allora collaboro con l’ente lirico. Da sempre ho fatto Masterclass e quindi mi sono trovato spesso a parlare del mio lavoro ai giovani>>.

Prima tromba di un’importante orchestra e insegnante di conservatorio, in che modo queste due attività si compenetrano?

<<Il ruolo di insegnante di Conservatorio è abbastanza recente, negli ultimi cinque anni, ma frutto delle numerose Masterclass che ho fatto in questi anni che mi hanno fatto capire quanto mi piaccia stare con i ragazzi e che sia un dare e un avere, perché anche io imparo qualcosa durante le lezioni. C’è equilibrio tra i miei due ruoli, da una parte suono per Fondazione Arena e poi insegno al Conservatorio tutto ciò che ho imparato in questi anni>>.

Lei svolge anche attività didattica in A.LI.VE., come le sembra il progetto che il Maestro Facincani ha sui giovani e al quale lei contribuisce?

<<L’entusiasmo del maestro mi ha conquistato subito e lo rivedo in me. Ambiziosamente insieme abbiamo pensato che Verona è crocevia italiano ma anche europeo e per questo vorremmo poter creare un’accademia della tromba. Purtroppo è arrivato il covid che ci ha un po’ fermati, però ora abbiamo già cominciato a fare delle piccole cose. Questo concerto è una di queste e tra gli studenti ci saranno anche due allievi di A.LI.VE. In futuro ci piacerebbe invitare artisti famosi della tromba, sia di musica classica che di jazz, per creare proprio un piccolo centro culturale su questo strumento>>. 

Con la sua professionalità e caratura artistica penso che possa essere una delle persone più indicate per consigliare un giovane trombettista a muovere i primi passi della carriera, cosa gli suggerirebbe?

<<Gli direi che deve armarsi di molta pazienza, di cogliere ogni occasione e cercare sempre di farsi sentire. Soprattutto poi di studiare in modo preciso e continuativo, perché che fa tutto è il lavoro, per circa l’80 %, il resto è talento. E così è per ogni altro strumento e in generale nella vita>>. 

E cosa direbbe del suo strumento, la tromba, ad un bambino delle scuole elementari?

<<A un bambino direi, se fai fatica a farti ascoltare dai tuoi genitori, la cosa migliore è suonare la tromba [ride ndr]. A parte gli scherzi, la tromba è uno strumento immediato, nel senso che lo sentiamo tutti, perché in qualunque concerto lei è presente. Quindi a un bambino direi che suonando la tromba puoi specializzarti in qualunque genere musicale>>. 

A cura di Alice Martini