“VIA CRUCIS” NEL RACCONTO DEL MAESTRO GERARDO CHIMINI
A cura di Alice Martini
Il Maestro Gerardo Chimini eseguirà al pianoforte “Via Crucis” di Liszt, accompagnando il coro giovanile di A.LI.VE. al Duomo di Lucca il 14 marzo e a Santa Maria di Nazareth di Brescia il 21 marzo. Ci spiega l’importanza di eseguire quest’opera nel nostro mondo frenetico, incapace di momenti riflessione e silenzio.
Cosa intendi quando definisci che “Via Crucis” a Santa Maria di Nazareth a Brescia sarà un’elevazione spirituale?
Maestro Chimini: <<La “Via Crucis” di Liszt verrà eseguita il 21 marzo a Santa Maria di Nazareth a Brescia, siamo in pieno periodo di Quaresima ed è per questo che è un’elevazione spirituale, perché celebrerà il periodo precedente alla Pasqua. Oltretutto quest’opera era stata pensata proprio per la processione che tengono a Roma fin dall’antichità attorno al Colosseo, “il Cammino della Croce”. Liszt aveva pensato la sua “Via Crucis” proprio su questa processione, un pensiero forse un po’ utopistico data la caratteristica della sua musica un po’ “scarna”, propensa ai silenzi piuttosto che ai suoni. Deve perciò essere resa in maniera spirituale, ci sarà perciò all’inizio un’ introduzione di Padre Enzo Turriceni, direttore di Santa Maria di Nazareth, poi l’esecuzione e alla fine un altro commento circa il commiato. Perciò non è un concerto ma un’elevazione spirituale>>.
Come pensi sarà l’esperienza dei ragazzi di A.LI.VE. di cantare nel Duomo di Lucca?
M. Chimini: <<Penso che sarà un’occasione unica, perché è un momento in cui si uscirà dall’ambiente veronese, seppur ricco di avvenimenti ed eventi, e darà loro sicuramente uno step in più nel curriculum musicale. Soprattutto nel Duomo di Lucca che, non bisogna dimenticare, è stato luogo di gesti musicali da parte della famiglia Puccini, antenati di Giacomo Puccini. Lui stesso le prime esperienze come cantore e suonatore le ha fatte nel Duomo di Lucca. C’è anche quindi una vicinanza storico-musicale molto affascinante per i ragazzi di A.LI.VE.>>.
Quali sono le tue considerazione nel far eseguire “Via Crucis” di Liszt a dei ragazzi?
M. Chimini: <<Per i giovani è un testo molto difficile, il Maestro Facincani in alcune situazioni durante le prove ha infatti spiegato per sommi capi il contesto in cui è stata composta quest’opera. La “Via Crucis” è un grande racconto di un Sublime, la musica di Liszt a sua volta è sublime. Per questo per un giovane accostarsi a questi concetti può essere complicato. Però è anche vero che per comprendere alcune “profondità” musicali bisogna cominciare presto, altrimenti da adulti poi non le si comprende completamente. Per questi ragazzi è quindi un arricchimento spirituale e un salto nella propria interiorità molto forte. Non dimentichiamo che le nostre vite sono anch’esse a volte delle “Via Crucis”, perché in un modo o nell’altro ci dobbiamo confrontare con il male, con la fatica di conquistare a durissimo prezzo qualcosa di buono nella vita. Questa musica è un grande mezzo, anche per i ragazzi, per apprezzare le pause, i silenzi dei quali abbiamo spesso così paura. Questo modo moderno di essere sempre connessi è un’intrinseca paura di rimanere soli e la musica di Liszt non ti lascia solo, sei solo per meditare>>.