CARMEN 2018 – INTERVISTA A FILIPPO TONON
I nostri giovanissimi giornalisti di ALIVENews intervistano Filippo Tonon, assistente alla regia del maestro Hugo de Ana, nella nuova Carmen che aprirà la stagione estiva 2018
Il 2 marzo 2018 abbiamo intervistato il maestro Filippo Tonon nella sede di A.LI.VE., regista e scenografo, anche cantante. È venuto da noi a provare e vedere la fisicità dei nostri piccoli cantori per la nuova regia di Carmen del maestro Hugo de Ana che aprirà la stagione areniana del Festival Lirico.
Ti puoi presentare?
Sono un regista e scenografo. A soli cinque anni ho cominciato a suonare il pianoforte, in seguito sono entrato in un coro che mi ha portato verso la strada del Conservatorio di Vicenza. A undici anni ho iniziato a frequentare un corso di teatro. In Conservatorio poi mi sono diplomato in canto lirico.
Come sono stati i tuoi inizi nella carriera artistica?
Terminati gli studi di canto e architettura con ottimi risultati ho voluto proseguire la carriera come regista e scenografo, questa è stata una scelta importante che ha dato una svolta alla mia carriera. Ho firmato la mia prima importante produzione nel 2014 in Brasile, con “Carmen” e poi sono seguite altre produzioni tra cui “Turandot” nel 2016 e “Il Trovatore” nel 2017 dove ho firmato regia, scene e luci.
Come sei inserito in Fondazione Arena?
Sono entrato nel 2002 come aiuto regista e, dal 2016, come Capo-Ufficio regia. Nel nostro ufficio seguiamo l’organizzazione delle prove e curiamo le riprese delle diverse produzioni.
Quale rapporto hai con il maestro Hugo de Ana?
Da ormai 12 anni sono un suo assistente, con cui collaboro per mettere in scena nuove produzioni dai risultati sorprendenti, come la Carmen e il Barbiere di Siviglia, due opere che si potranno vedere quest’anno in Arena.
In che periodo dell’anno lavora un regista?
La stagione areniana, per l’Ufficio Regia, comincia in aprile e finisce con l’ultima recita della stagione estiva a fine agosto o inizio settembre. Ma per noi registi il lavoro non finisce lì. In inverno ognuno va per la sua strada. Recentemente sono stato a Parma, a Sassari, a Padova, a Napoli e in Oman (Medio Oriente) e la mia prossima meta sarà la Slovenia.
Ci puoi dire le qualità necessarie che deve avere un regista?
Serve un’ottima preparazione e bisogna essere consapevoli di ciò che si richiede agli interpreti. Durante le prove di un’opera preferisco mantenere un atteggiamento sereno e tranquillo. Mi piace lavorare con precisione, concentrazione e soprattutto senza stress. Per me il palcoscenico è come una seconda casa, mi sento libero di esprimermi e trasmettere energia ai collaboratori.
Ci puoi dire qualcosa della nuova Carmen?
Ogni regista interpreta l’opera dal suo punto di vista. Il maestro Zeffirelli ha realizzato Carmen, nel 1995, con uno stile folclorico e tradizionale, mentre il maestro de Ana ha una visione naturalmente diversa. Potrebbe cambiare l’epoca in cui è ambientata, le atmosfere ma non i sentimenti che essa può esprimere agli spettatori. Sarà come guardare la Spagna con un diverso paio di occhiali. Sarà sicuramente un bellissimo spettacolo.
Che cosa è per te un’opera lirica?
È una forma di arte che ha un fascino incredibile e che non va assolutamente dimenticata.
Passaci un tuo pensiero su l’Arena.
L’Arena è un teatro “magico”. Quando si è in palcoscenico si vede un muro di persone; è un concentrato di storia, basta pensare a tutti coloro che vi si sono esibiti prima che ci mettessimo piede noi. È un grande ed affollato paese che lavora per la stessa cosa. Quando ci penso mi emoziono sempre.
Qual è la tua opera preferita?
Senza alcun dubbio Turandot, perché mi ha colpito ciò che ha detto Puccini: “Sentendo quello che ho composto per Turandot, mi sembra che tutte le opere che ho scritto prima non valgano niente”.
Cosa pensi di A.LI.VE.?
La vostra Accademia è ottima. Conosco il coro di voci bianche dalla Tosca del 2006 che avete interpretato in arena con la regia del maestro Hugo de Ana. Nonostante siano passati ben dodici anni provo un grande piacere nel collaborare nuovamente con voi. Sempre nel 2006 partecipai come attore e cantante ad una produzione di A.LI.VE. “Il Segreto di Mozart” dove interpretavo il ruolo di mago/maestro. Ricordo che usavo la voce in tonalità e modi differenti, cosa che mi ha divertito molto. Ritrovo la vostra sede cambiata in meglio e vedo che A.LI.VE. è cresciuta molto in questi ultimi anni.
Cosa consigli a noi giovani musicisti?
Consiglio vivamente di studiare sempre, di essere coerenti, concentrati e fedeli alle persone che vi hanno aiutato e che hanno aperto un varco pieno di emozioni, di divertimento e tanta avventura.
Ringraziamo di cuore il maestro Filippo Tonon per la sua disponibilità, ci siamo molto emozionati e divertiti a fare l’intervista perché quando parlava ci portava con lui, ci faceva immaginare ciò di cui stava trattando. È stato fantastico grazie!
di Bianca Otto, Chiara Senuri, Jacopo Golin e Silvia Otto