DONNE AL LAVORO! Donne e Diritto al lavoro, tre episodi
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Uno spettacolo per riflettere sulla condizione delle donne nel corso della storia contemporanea e attuale. Tre episodi sul rapporto fra le donne e il loro diritto al lavoro. Incontriamo Ginevra, Lavinia e Maria, tre giovani ragazze che in A.LI.VE. hanno cominciato la loro riflessione sull’essere Donna.
Raccontaci brevemente i personaggi che interpreti e i rispettivi ruoli all’interno della vicenda. Cosa li accomuna e cosa invece li distingue?
Ginevra: Nella prima vicenda ambientata negli anni ‘50 interpreto Donatella, una giovane ragazza che si presenta ad un colloquio di lavoro perché vuole essere indipendente dalla propria famiglia dal punto di vista economico e poter fare le proprie scelte autonomamente. Sta ancora frequentando la scuola superiore ma si presenta al colloquio mettendo la sua indipendenza persino al di sopra degli studi, pur essendo una appassionata lettrice.
Nell’ultima storia ambientata ai giorni nostri interpreto Sofia, anche lei è una ragazza molto giovane ma completamente diversa dalla prima. Conosce poco la storia, non le importa molto cosa sia successo prima di lei; non è stupida, solo un po’ superficiale…rappresenta la direzione dove si sta andando, una perdita di consapevolezza del passato e una difficoltà nell’assumersi le proprie responsabilità. Alla fine però anche lei forse sceglierà e prenderà una posizione chiara.
Lavinia: Negli vicenda degli anni ’50 interpreto due personaggi: la Portinaia e Angela. La prima è un personaggio che fa da tramite tra la vita borghese e quella dei lavoratori, lei infatti è la portinaia di questo palazzo signorile nel quale vorrebbe vivere con agio borghese, invece è nella condizione di dover lavorare per vivere.
Angela è una giovane ragazza che ha bisogno di un lavoro ma per farlo deve mettere da parte i propri sogni. Durante la storia si scontrerà con la madre molto apprensiva che vuole per la figlia un posto di lavoro sicuro e rispettabile.
Nel secondo episodio, durante gli anni ’70, interpreto Mamma Assunta che è l’operaia più anziana della fabbrica metalmeccanica alla quale tutte fanno riferimento, le piace lavorare, ha un forte senso del dovere e sa quello fa. Lei durante tutta la storia avrà un’evoluzione: all’inizio non vuole scioperare perchè il suo lavoro le piace e non vuole perdere ore di lavoro. Successivamente si decide a scioperare, proprio perché, siccome le piace quello che fa, si rende conto che le cose devono cambiare.
Maria: Nella prima scena interpreto Rosa che è una donna delle pulizie di 30 anni. Lei pur essendo una ragazza semplice e un po’ inconsapevole, si ritrova a pensare e a dire in modo ingenuo che le donne dovrebbero ottenere più rispetto.
Negli anni ’70 il mio personaggio è Maria, una ragazza che vuole fare la segretaria ma si trova inaspettatamente a fare l’operaia in una fabbrica metalmeccanica, lavoro da lei considerato meno “rispettabile” e molto al di sotto delle sue aspettative. Il mio personaggio nel corso della vicenda acquisisce una consapevolezza di sé e del mondo. Non sarà più una ragazza, ma una donna.
Qual è il personaggio che ti rispecchia di più?
Ginevra: Devo dire che mi ritrovo molto nel primo personaggio, Donatella, anche io infatti provo un forte desiderio di indipendenza.
Maria: Mi riconosco maggiormente in Maria perché è più consapevole della situazione che sta affrontando ed ha inoltre una concezione della vita più vicina alla mia. Io infatti sono una persona molto orgogliosa e pretendo molto da me stessa, soprattutto rispetto al mio futuro.
Lavinia: Il personaggio che più mi rispecchia è Angela in particolare per la vicinanza d’età, lei infatti è una ragazza che ha sogni e speranze simili ai miei, ma che si ritrova a dover mettere tutto da parte per trovare un lavoro.
Com’è stato immedesimarsi in prima persona in queste donne? Ha cambiato o confermato il tuo modo di vedere la donna nella società?
Ginevra: È stata una conferma del mio modo di vedere la donna nella società. Pur essendo più affine al primo personaggio che interpreto, mi sono sentita maggiormente coinvolta interpretando il secondo personaggio, in particolare la scena finale mi ha molto emozionata, ma non vi posso rivelare altro!
Maria: Immedesimarsi in prima persona è stato bello: ci siamo rese conto di quanto sia cambiata la vita e la concezione della donna nei diversi periodi. Anche l’atteggiamento è completamente diverso, in particolare è stato divertente vedere come cambia il modo di muoversi e di sentire il proprio corpo nelle diverse epoche. E’ stato interessante notare l’evoluzione di pensiero che c’è stata dagli anni ’50 fino ai giorni nostri e riflettere sulla posizione attuale della donna nella società.
Lavinia: Immedesimarsi nel primo personaggio, Angela, è stato divertente e naturale, impersonare la portinaia ed entrare nella parte, è stato invece più difficile perché bisognava far emergere il contrasto tra ricchi e poveri. Lei inoltre è, come Mamma Assunta, una donna consapevole del proprio ruolo e sa come gira il mondo, io invece credo di non essere abbastanza matura e di aver ancora molto da imparare.
Questo spettacolo mi ha fatto aprire gli occhi: mi accorgo che pur avendo molta strada da fare per far valere i nostri diritti, stiamo dimenticando i traguardi raggiunti fino ad ora.
Perché le persone dovrebbero venire a vedere il vostro spettacolo? Qual è il messaggio che vuole trasmettere?
Ginevra: Dovrebbero venire a vedere questo spettacolo per conoscere una parte di storia che di solito a scuola non si affronta, per divertirsi e per riflettere.
Maria: Questo spettacolo fa riflettere molto sulla posizione attuale della donna nella società e permette inoltre di seguire l’evoluzione della donna attraverso gli occhi di diversi personaggi a cui ci si affeziona. Inoltre ci si rende conto di come alcune conquiste per le quali le donne hanno lottato negli anni passati e che hanno ottenuto, ora le diamo per scontate. E forse non è proprio così.
Lavinia: Lo spettacolo è un susseguirsi di eventi della storia italiana che mostrano l’evoluzione della donna nel nostro paese. Riporta alla luce una serie di diritti che noi molto spesso sottovalutiamo e non ci rendiamo conto di quanto siano importanti. Le cose non vanno dimenticate ed è fondamentale far conoscere la storia e ciò che ha fatto la donna per conquistare i diritti che ora ha.
di Maria Tomasi
Vi aspettiamo nell’Auditorium dell’Istituto Virgo Carmeli sabato 26 maggio 2018 alle ore 20.45 e domenica 27 maggio 2018 alle 18.30
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